

La foto dello “scandalo”: Callejon con lo staff medico azzurro
Pare che dopo la clamorosa sconfitta subita al Maradona dalla Fiorentina, i tifosi viola si siano letteralmente imbestialiti con Josè. Dopo la batosta rimediata domenica scorsa pare che abbiano mal tollerato la foto di Callejon negli spogliatoi della squadra avversaria, così come hanno mal sopportato le storie “azzurre” su Instagram da parte di Marta Ponsati, sua moglie. L’ufficio stampa della Fiorentina, però, ha subito cercato di smorzare gli animi facendo trapelare un fantomatico dispiacere del giocatore spagnolo in merito.
Il club viola ha fatto sapere, in particolare, come al suo tesserato sia stato chiesto di fare una foto ricordo senza sapere che questa sarebbe poi stata pubblicata sui social. Anzi, lo stesso Josè si sarebbe raccomandato di evitare di divulgarla sui social, non a caso, dopo poche ore dalla pubblicazione, infatti, il corpo del reato è stato prontamente eliminato dal web. Ma preme ricordare che – e questo è un messaggio che dovrebbe andare dritto dritto all’attenzione della dirigenza viola – avallare comportamenti del genere cercando di giustificare o, peggio ancora, di trovare una pezza a colori per il gesto di un calciatore che di clamoroso non ha nulla, e che neanche lontanamente può considerarsi irrispettoso nei confronti della sua attuale società non fa altro che fomentare quell’odio ingiustificato che da troppo tempo avvelena il calcio nell’italica penisola.
Che piaccia o no, José Maria Callejon, ha passato molto tempo al Napoli, nella città partenopea sono nate le sue due figlie e all’ombra del Vesuvio ha trascorso sette lunghissimi anni, entrando a far parte della storia del Club azzurro. Cosa c’è di male nel comportamento di un atleta che, a pieno titolo, è parte indelebile della storia del Napoli? La conclusione è riassunta in uno striscione esposto fuori allo Stadio: “Josè hermano eres napolitano“. Dunque, fatevene una ragione.
