
Scavalca Antonio Careca e raggiunge José Altafini: contro l’Udinese, Lorenzo Insigne segna il gol n° 97 e punta al record di 100. Un altro rigore perfetto che permette al Napoli il vantaggio in una partita delicatisima: poi il harakri di Rrahmani a rimettere tutto in gioco. Un capitano vero che si sfianca per una squadra che ormai sente totalmente sua. Per anni ne faceva parte sentendosi sopportato e ancor oggi troppi tifosi lo indicano come il colpevole di un qualcosa che non va.
La verità, semmai, è che il Napoli dipende da Insigne che accorre in ogni zona del campo, rischiando anche di sbagliare. Contro l’Udinese l’ennesima prova di sacrificio anche nei confronti di un arbitro che gli ha fischiato un fallo inesistente: ha sorriso, ricordando un’espressione manifestata e punita con un rosso stavolta solo pensato. Contro l’Udinese sapeva di dover dare una spinta in più e l’ha data aiutando i suoi compagni frenati dalla paura. Ha pure provato, sbagliando, da 35 metri ma si è pure trovato solo troppe volte a dover trattenere la palla non sapendo con chi dialogare in un disordine tattico che impera sovrano.
