
In poche ore la Roma affonda due volte: la prima volta a Parma dove perde meritatamente, e la seconda volta dopo aver ricevuto una lettera di risposta dalla Lega che mette a zittire i soloni che avevano concepito ‘facimme ammuine’.
Per amor di chiarezza la dirigenza della Roma si era scagliata contro la decisione della Lega per il rinvio al 7 aprile della partita tra Juve e Napoli. L’ad Guido Fienga ricordava che i due club possano trovare l’accordo ma “almeno 15 giorni prima della data nella quale dovrebbe disputarsi la gara”; inoltre i dirigenti chiedono le “idonee motivazioni di interesse sportivo che devono essere alla base della decisione”,”priva di giustificazioni salvo quella implicita di favorire il calendario del Napoli… Consentendogli maggior tempo di preparazione per la sfida successiva ed un risparmio dei suoi calciatori (alcuni peraltro sotto diffida)”.
Una polemica, quella della Roma, per alzare un polverone in una stagione anomala dove gli schizzi di veleno colpiscono un po’ tutti. Piuttosto, magari, la Lega inciampa ancora una volta in decisioni affrettate consentendo ipotesi fantasiose che alimentano un clima di tensione in un momento in cui il calcio proprio non ha bisogno. La Roma stretta tra una gara e un’altra di Europa League già contava sulla stanchezza propria che si scontrava con la stanchezza del Napoli reduce dall’Allianz: ciò non è stato perché il regolamento è chiaro.
“È stato tutto fatto secondo le regole” risponde La Lega che ribadisce la legittimità della decisione, evidenziando che i quindici giorni menzionati nel comma 4 Art. 29 dello Statuto si riferiscono al comma 3, quindi a impegni delle squadre legati alle Coppe europee. Non quindi il caso di Juventus-Napoli. Per la Lega quindi lo spostamento della partita è consentito dalle regole attualmente vigenti”. Un’altra brutta figura della Roma che ha perso a tavolino due volte nella stessa stagione per ‘distrazioni’ o ignoranza del regolamento.
